Thursday, August 6, 2009

Anatomia di un pieghevole

Il pieghevole è uno dei mezzi pubblicitari più semplici, facilmente realizzabili e dai costi veramente contenuti. I suoi usi sono infiniti, dalla promozione di un nuovo negozietto di periferia, all'informazione sulla messa domenicale fino alla presentazione del nuovo prodotto della multinazionale. L'estrema semplicità di realizzazione provoca però la controproducente circolazione di materiale scadente, sia nella forma materiale che nel contenuto.
Da un punto di vista grafico analizzeremo l'anatomia di un pieghevole, gli aspetti principali che investono la creazione di un pamphlet pubblicitario:

- dimensioni
- materiali
- piegatura
- colori
- metodo di stampa


Dimensioni: un pieghevole tre ante classico ha le dimensioni di un normale foglio A4 (21 cm x 29,7 cm) che, piegato secondo alcune possibili varianti, assume poi la dimensione finale di 9,9 cm x 21 cm. Tuttavia nella maggior parte dei casi viene utilizzato un foglio di formato più grande e con la stessa tecnica si possono ottenere un numero maggiore di facciate su cui distribuire i contenuti.

Materiali: i pieghevoli sono certamente realizzati con carta, questa può essere normale o patinata, lucida, opaca e con una grammatura più o meno pesante. Torniamo qui sul discorso secondo cui un pieghevole può essere realizzato in moltissimi modi diversi e con costi ancor più diversi. Naturalmente le scelte operate sui materiali e sui colori, da un punto di vista fisico, sono quelle che più vanno ad influire sul risultato finale.

Piegatura: La piegatura dipende dalle dimensioni iniziali del foglio e da quante facciate si vogliono ottenere. Il risultato, rispetto al tipo di pieghevole di cui ci stiamo occupando, dovrebbe essere sempre delle dimensioni finali di 9,9 cm x 21 cm.

Colori o b/n: La scelta fra colore o b/n, monocromia o quadricromia incide notevolmente sui costi di stampa, specie se si tratta di stampa tipografica. Entra qui in gioco il metodo di stampa.

Metodo di satmpa: Per grandi tirature e resa perfetta non c'è dubbio che il miglior metodo di stampa resta quello tipografico offset, basato su un sistema a lastre per cui ogni lastra corrisponde ad uno dei colori CMYK. Questo però incide notevolmente sul prezzo finale di realizzazione, infatti i costi delle lastre che servono a creare i cliché di stampa sono piuttosto elevati in quanto creati ad hoc ed utilizzati per quell'unico cliente. È comunque certamente possibile ottenere dei buoni risultati, eleganti e professionali, anche con una stampa digitale, ormai sempre più diffusa, dal costo-copia più alto ma conveniente se si necessita di un numero limitato di copie. Per grandi tirature la stampa tipografica resta la più conveniente sia in termini di resa che di costi.